Il rivenditore dei prodotti Graphisoft per il nord America, BIM6x, ha rilasciato un plugin gratuito per ARCHICAD 21 (o superiore) che consente di importare, ed esportare, progetti o oggetti in formato rispettivamente RVT o RFA. 

Questo plugin utilizza la tecnologia Teigha di Open Design Alliance già utilizzata in ARCHICAD per la creazione del traduttore DXF/DWG.


Con il plugin Revit dentro ARCHICAD si potrà:
• importare oggetti/famiglie in formato .RFA come oggetti GDL
• linkare un modello .RVT all’interno di ARCHICAD
• esportare un modello ARCHICAD come geometria 3D in formato .RVT

La versione supportata per l’importazione è da Revit 2011 in avanti, mentre per l’esportazione da Revit 2018 in avanti.

Vediamo adesso come funziona.

Per prima cosa andate sul sito BIM6x e scaricare il plugin gratuito “RFA & RVT Geometry Exchange” per il vostro sistema operativo (Mac o Windows), dopodiché installatelo.

Avviate quindi ARCHICAD 21 e proviamo a importare, tramite collegamento esterno, un modello .RVT in questo modo:
- dal menu Archivio/Contenuto esterno scegliere “Posiziona collegamento...”
- cliccare quindi sul pulsante “Seleziona Modulo...”

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- dalla finestra che si apre cliccare sul pulsante “Nuovo Modulo...” e scegliere dalla tendina “da File”:

 

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- dalla tendina accanto ad “Abilita” scegliere “File RVT”  e selezionare il file Revit da importare tramite collegamento esterno:

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- cliccare infine sul pulsante in basso a destra “Posiziona Collegamento...” 

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- nella finestra che si aprirà successivamente si potranno scegliere alcune opzioni tra cui il numero di poligoni generati per le forme eventualmente curve presenti nel modello Revit che si sta importando. Io vi consiglio di provare i settaggi di default che per la maggior parte dei casi vanno benissimo e cliccate sul pulsante “Place”:


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- nella finestra successiva “Controllo piani” sarà possibile scegliere come collegare il modello Revit all’impostazione dei piani su ARCHICAD. Sceglietelo e poi cliccate sul pulsante “OK”


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- A questo punto il modello sarà posizionato in ARCHICAD mantenendo le impostazioni di localizzazione impostate in Revit (zero assoluto di progetto ecc...)
Il modello Revit importato ha gli SNAP in tutti i suoi elementi:

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- Aiutandovi con una sezione potrete posizionare correttamente i piani di ARCHICAD in modo, ad esempio, che coincidano con il livello di calpestio dei vari solai del modello Revit. Gli SNAP sono attivi anche nelle sezioni e nei prospetti:

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- Richiamando i vari piani di ARCHICAD si vede come il modello venga visualizzato correttamente a tutti i piani:

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- E anche la vista 3D mantiene i colori e le impostazioni fatte in Revit:

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- Gli elementi mantengono la divisione per lucidi di REVIT e vengono tutti importati, e contrassegnati dall’estensione RVT, così che possiamo spegnere gli elementi che non vogliamo visualizzare:

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- È infine possibile tagliare il modello con una o più sezioni 3D di ARCHICAD:

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- Ogni elemento del modello ARCHICAD è gestito come un oggetto di libreria ARCHICAD non parametrico. Quindi tutti i muri sono oggetti ARCHICAD e non muri, per cui il modello Revit non è interoperabile come invece lo sarebbe se fosse un file IFC:


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Però in questo modo abbiamo sia la possibilità di aprire i modelli Revit, sia verificarli che misurarli.

- Con la stessa modalità è possibile importare in ARCHICAD famiglie Revit come oggetti GDL.
Andiamo quindi sul sito BIMobject e scarichiamo una finestra in formato Revit:

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- Dal menu Archivio/Librerie e Oggetti scegliere “Import RFA as GDL Object...” e quindi selezionare il file .RFA scaricato dal sito BIMobject.
Nella successiva finestra controllare che dalla tendina sia scelta l’opzione giusta, in questo caso “Window”, e cliccare sul pulsante “Import”:


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- Un messaggio a questo punto ci avviserà che la conversione è andata a buon fine e che l’oggetto, in questo caso una finestra, è stato inserito all’interno della Libreria Incorporata del file di ARCHICAD attualmente aperto:

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- Se apriamo il settaggio delle Finestre vediamo che la finestra Revit è stata convertita in oggetto finestra di ARCHICAD:

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- e quindi fora i muri esattamente come tutte le finestre di ARCHICAD anche se, ovviamente, non è parametrica e il simbolo in pianta può non essere dei migliori:

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- Ultima cosa da non sottovalutare è la possibilità di salvare il modello ARCHICAD in formato .RVT
Basta richiamare una vista prospettica 3D e andare nel menu Archivio/Interoperabilità/RVT Export e scegliere la voce “Export as RVT 3D Geometry...” , dopodiché, nella finestra che appare, si potrà scegliere l’unità di misura e il mantenimento o meno delle proprietà e classificazioni impostate in ARCHICAD e cliccare sul pulsante OK:

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Ovviamente il file così salvato non sarà un file modificabile in Revit. Per quello occorre esportare il modello in formato IFC. Ma, esattamente come il file Revit importato in ARCHICAD, si ottiene la possibilità di visualizzare e misurare il modello così prodotto dentro Revit.

Buon lavoro !

La rotazione degli oggetti è una è tra delle operazioni che facciamo più spesso ed in maniera automatica tanto da non farci capire la sua reale importanza ed utilità.
Anche in questo caso capiamo l'importanza di quello che diamo per scontato proprio quando non possiamo più usufruirne o il suo uso è limitato.
Quante volte ci è capitato di dover ruotare un oggetto rispetto al piano orizzontale e non trovare questa opzione nella lista dei parametri nella finestra dei settaggi?

Fortunatamente ArchiCAD ci offre vari metodi per aggiungere questa funzione agli oggetti delle librerie esistenti o a quelli che ci creiamo da soli.

METODO 1 (utilizzo solo di ArchiCAD):
Supponiamo di dover realizzare un logo da inserire nell’insegna della ditta che ci ha commissionato il lavoro. Apriamo il file costituito da sole linee che rappresenta la forma di un logo da realizzare.

 

 

Selezioniamo lo strumento “Solaio” e gli diamo lo spessore che vogliamo abbia il nostro logo-insegna

 

 

poi con “Spazio + click”, cliccando all’interno della figura, realizziamo il nostro oggetto

 

Usando lo strumento solaio otterremo un solaio ….ed il nostro oggetto è bello che sdraiato a terra.

Ma noi vogliamo ottenere un’insegna non un tappeto, quindi dobbiamo mettere in piedi il nostro logo.Andiamo nei “Settaggi proiezione 3D” dal menu “Modello” (basta anche “Crtl + 1”); scegliamo “Settaggi Proiezioni Parallele” e poi la vista frontale con “Azimuth” a 270°
….ottenendo, così, una vista parallela che ci farà vedere solo lo spessore del nostro oggetto.

Adesso andiamo direttamente sul menu “Archivio – Oggetti GDL – Salva Modello 3D come…” e lo salviamo come oggetto con “Testo GDL editabile”

 

 

Andiamo sul menu “Archivio – Oggetti GDL – Apri oggetto…” ed apriamo l’oggetto appena salvato

 

 

Ci apparirà questa finestra:

 

Clicchiamo per due volte sul tasto “Nuovo” facendo apparire due nuove righe nella lista delle variabili.

 

Nella colonna “Tipo” di entrambi i comandi andiamo a scegliere l’icona “Angolo”

 

Nella colonna “Variabile” inseriamo nella prima riga “girax” e nella seconda “giraz” mentre nella colonna “Nome” il nome che vogliamo dare ai nostri comandi; logicamente sarebbe giusto scrivere “Rotazione X” e “Rotazione Z” ma si poò scrivere qualsiasi cosa.

 

Adesso clicchiamo sulla finestra bianca accanto il tasto“Testo GDL 3D”  che ci farà apparire la finestra con le righe di comando

 

Inseriamo, all’inizio del testo, 2 nuove righe di comando: “ROTX girax” e “ROTZ giraz”

NB: E’ IMPORTANTE CHE RISPETTIATE LA SINTASSI: VIRGOLE, SPAZI E ALTRI SIMBOLI HANNO UN SIGNIFICATO PRECISO.

 

 

Chiudiamo la finestra e del “Testo GDL 3D” e clicchiamo sulla finestra bianca accanto il tasto “Testo GDL 2D” e scriviamo all’interno della finestra bianca il seguente comando: “PROJECT2 3,270,2”
Questo ci permetterà si allineare perfettamente gli Hotspots all’oggetto che abbiamo creato.

 

Adesso possiamo finalmente chiudere la nostra finestra salvando l’oggetto modificato.
Il nostro nuovo oggetto sarà immediatamente disponibile nelle librerie caricate di ArchiCAD e presenterà solo due comandi nella lista dei parametri: le due rotazioni che abbiamo inserito.
Adesso possiamo inserire i valori delle rotazioni che vogliamo rispetto ai nostri angoli di rotazione

 

 

METODO 2 (utilizzo di ArchiRotate)

ArchiRotate è un Add-on commerciale creato da Cigraph:

ArchiRotate web site

Andate sul sito Cigraph e scaricate la versione DEMO di prova. Questo pratico Add-on riesce a ruotare qualsiasi oggetto di libreria sia nella finestra di pianta che nella finestra 3d.
Inseriamo nella nostra finestra pianta l’oggetto (il logo) appena salvato, andiamo sul menu a tendina “Extra”lo selezioniamo e visualizziamo la palette di  ArchiRotate

 

Con lo strumento “Freccia” selezioniamo il logo in pianta e poi salviamo l’oggetto ruotabile con l’apposito tasto della palette di ArchiRotate.

 

Questo Add-on, infatti, riesce a ruotare solo gli oggetti generati con ArchiRotate.

Importiamo in pianta il nuovo oggetto ruotabile come un normale oggetto di libreria, lo selezioniamo con lo strumento “Freccia” e clicchiamo sull’icona della rotazione della palette

 

Ci apparirà una finestra in cui potremo inserire il valore numerico della rotazione da effettuare

 

Clicchiamo su “Ok” e tracciamo, con il cursore che è diventato una piccola matita, l’asse rispetto al quale deve avvenire la rotazione (nel nostro caso occorre creare una linea orizzontale da sinistra verso destra).

 

Con ArchiRotate possiamo ruotare gli oggetti anche direttamente nella finestra 3d ma, siccome stiamo operando nello spazio, dobbiamo far attenzione alla quota dell’asse di rotazione.
Visualizziamo il nostro oggetto nella finestra 3d e facciamo click sull’icona di origine della “Barra delle Coordinate”

 

E poi clicchiamo su uno degli hotspots che sono alla base del nostro oggetto in modo che l’”Origine Utente” si trovi in questo punto.

Adesso procediamo con la stessa procedura che abbiamo usato nella finestra 2d:

-Selezioniamo l’oggetto,

-Clicchiamo sull’icona della rotazione,

-Inseriamo il coefficiente numerico di rotazione nella finestra di dialogo

-Cliccando sull’icona di matita definiamo l’asse di rotazione attorno a cui ruoterà l’oggetto.

Ma visto che siamo nella finestra 3d possiamo usare un metodo grafico piuttosto che numerico:

-Selezioniamo l’oggetto,

-Click sull’icona della rotazione,

-Click su “OK”

-Click sull’icona della matita nella finestra di dialogo

-Definiamo graficamente l’angolo e l’asse di rotazione dell’oggetto

 

 

METODO 3 (utilizzo di ArchiForma)

Anche ArchiForma è un Add-On a pagamento prodotto da Cigraph.
Lo potete trovare qui:  ArchiForma web site.

Una volta scaricato e installato all’interno della cartella “Add-Ons” che troveremo nella directory in cui abbiamo istallato ArchiCAD.

In breve, questo Add-on riesce a modellare, ruotare, estrudere qualsiasi forma.

 

Continuiamo a lavorare sempre con lo stesso disegno; apriamo il file di sole linee del nostro logo

 

 

E ricostruiamo il nostro logo con gli strumenti della palette di ArchiForma (la possiamo visualizzare facendo click sul menu Extra-ArchiForma-Apri Palette ArchiForma) perché, come ArchiRotate, anche questo Add-on ruota solo gli elementi che vengono creati con ArchiForma.

Dapprima, però, attiviamo lo strumento “Retino” dalla barra degli strumenti di ArchiCAD e attivando la “Bacchetta magica” (tenendo premuta la barra spaziatrice ) clicchiamo sul bordo delle figure perché ArchiForma estrude solidi solo “appoggiandosi” sui retini

 

 

Selezioniamo, adesso, con lo strumento “Freccia” un retino per volta e poi clicchiamo sull’icona “Estrusione” della palette di ArchiForma

 

 

…facendo apparire così la finestra dei settaggi dello strumento selezionato

 

 

In cui possiamo scegliere materiale, dimensioni, lucido di appartenenza, spigoli, etc.

Usiamo questo strumento come abbiamo fatto nel primo metodo alla stregua di un solaio per creare il nostro logo.

 

 

Selezioniamo con lo strumento “Freccia” gli elementi estrusi e poi clicchiamo sullo strumento “Ruota” della palette di ArchiForma.

 

 

facendo apparire la finestra di rotazione in cui inseriamo il valore dell’angolo di rotazione

 

Premiamo su “OK” e tracciamo l’asse di rotazione per ruotare l’elemento

 

 

ArchiForma permette la rotazione anche nella finestra 3d usando lo stesso metodo appena descritto.

Eccovi, dunque, vari modi per poter ruotare gli oggetti nello spazio; adesso sta a voi decidere quello più opportuno per il vostro lavoro o per il vostro singolo caso.

Buon lavoro!

Il secondo passo nell’utilizzo di Archicad, è la realizzazione d’oggetti propri, e non parlo solo di complementi d’arredo ma di parti di facciate complesse, colonne, ecc.
Non sto certo a spiegarvi come si realizzino oggetti con l’editazione del GDL o con metodi grafici all’interno d’Archicad, argomenti già ampiamente trattati.
Probabilmente molti di voi hanno già sentito parlare dell’ add-on della Cigraph ArchiForma, e magari molti di voi lo hanno un po’ snobbato, io trovo che ArchiForma, anche se può e come ho sentito sarà sicuramente implementato, con un po’ di fantasia, indispensabile, e molta, molta, molta, pazienza, permette di realizzare cose impensabili.
Quando devo realizzare qualcosa, il primo passo e fornirsi tutta la documentazione possibile, nel nostro caso trattandosi di casa Battlo di Gaudì.

 

Avete capito bene, quindi di una cosa esistente, vi consiglio di attingere a piene mani da internet, reperendo tutto ciò che possa esservi utile, immagini, disegni, ecc, non state a comprare libri costosissimi, anche perché di disegni di Gaudì ce ne sono veramente pochini.

 

Cercate di realizzare un prospetto, ed almeno una pianta, anche se approssimativi, vi consiglio di ripassare i contorni delle foto o di altre immagini con gli strumenti linee di Archicad in modo da ottenere qualcosa di simile, non così dettagliato.

Ora possiamo incominciare a lavorare, per questo lavoro ho usato Archicad nella versione 7, dopo aver installato l’add-on e caricato le sue librerie, aprire la palette di ArchiForma.

 

La palette di archiforma è divisa in quattro sezioni, a noi adesso interessano le tre sezioni di modellazione, che useremo più avanti nel corso del tutorial.
Vista la complessità del disegno da realizzare e lo spazio a nostra disposizione, proveremo a realizzare insieme una delle finestre della facciata bassa.
Vi consiglio di aprire nella finestra di lavoro anche qualche foto dell’oggetto da realizzare, che ci serviranno per i particolari.

 

Cominceremo con il realizzare la colonna posta al centro della finestra, tracciamo l’asse della colonna ed  un profilo stando attenti ad usare solo i comandi linee ed archi, non usate gli strumenti spline, perché ArchiForma non supporta questo tipo di linea, una volta tracciato il profilo, selezioniamolo e raggruppiamolo, un consiglio salvate sempre una copia delle linee che tracciate, perché usando alcuni comandi di ArchiForma le linee di costruzione spariscono.

 

Con il profilo selezionato, nella palette di ArchiForma, andiamo a selezionare il comando di rivoluzione, comparirà una finestra di dialogo nella quale è possibile inserire la quota dell’oggetto, il colore ed il lucido, i colori sono quelli di Archicad.
Clicchiamo due volte con il tasto sinistro del mause, se vogliamo che il nostro profilo compia una rotazione senza spostarsi dal centro, e compiamo una rotazione di 360°, la nostra colonna è realizzata.

Come in archicad selezionando l’oggetto realizzato ed attivando nella palette di ArchiForma lo strumento che lo ha realizzato, comparirà un’altra finestra di editazione, ma lo vedremo più avanti.
Gaudì, purtroppo per noi, non faceva mai le cose semplici, dovremmo quindi aggiungere un po’ di oggetti alla nostra colonna.
Aiutiamoci, con le immagini ed usiamo molta fantasia.

 

Passiamo ad una cosa apparentemente più complicata, il profilo delle finestre come per la colonna, ripassiamo i contorni di un lato del profilo, avendo cura di iniziare e terminare la nostra linea in orizzontale, raggruppiamolo, tracciamo ora il profilo che secondo noi dovrebbe avere la sezione, raggruppiamo anche questo, non insieme, ricordatevi sempre di salvare una copia dei profili.
Con i due profili selezionati    nella palette di ArchiForma, andiamo ad editare il comando di estrusione lungo un percorso, comparirà   la solita finestra di dialogo, clicchiamo sul punto della sezione che vogliamo estrudere ed il punto del percorso da cui vogliamo far partire l’estrusione, l’oggetto è creato, selezionando l’oggetto appena creato sempre nella palette di ArchiForma con lo strumento ruota portiamolo  in posizione verticale, alziamolo in 3D, nella vista più idonea e verifichiamone le caratteristiche.
Anche se il profilo da noi creato iniziava e terminava in orizzontale, non è detto che i lati dell’oggetto siano verticali.

Nella vista 3D, selezioniamo l’oggetto e nella palette di ArchiForma editiamo lo strumento che lo ha creato (estrusione lungo un percorso), comparirà una seconda finestra di editazione, dove andremo ad agire per modificare gli angoli iniziali e finali dell’oggetto e renderli verticali, si può anche invertire il lato d’estrusione, molto utile perché e facile sbagliarsi.

Ora in pianta ruotiamo l’oggetto dei gradi che dovrà avere nella facciata, con gli strumenti di Archicad, nel nostro caso 45°, tracciamo un segmento sempre a 45° l’ungo lasse dell’oggetto, specchiamone una copia, ed uniamo le due linee con una porzione di cerchio, fate almeno una copia della porzione di cerchio, ora prendiamo il profilo della sezione precedentemente  estrusa, ruotiamolo di 90° rispetto alla precedente posizione e specchiamone una copia, con lo stesso strumento di estrusione lungo un percorso, adiamo ad estrudere le nostre sezioni, avendo cura di cambiare le quote di partenza.

 

 

Alziamo nuovamente il nostro oggetto in 3D e con gli strumenti di Archicad (eleva) aggiustiamo gli eventuali errori.
Specchiamo una copia del primo oggetto ed il gioco è fatto, il profilo della finestra è realizzato.

 

Passiamo adesso alle finestre, questi oggetti non sono affatto difficili da realizzare, magari i passaggi sono un po’ ripetitivi.
Tracciamo, tanto per cambiare, il disegno della finestra centrale, io preferisco disegnarne metà e poi specchiarla, ma potete fare come volete, attiviamo lo strumento retino di Archicad e con lo strumento bacchetta magica, sempre di Archicad, andiamo a creare un retino per l’infisso, uno per i vetri, ed altri per le sfere di vetro colorato, io uso retini di colori diversi per ogni oggetto.

 

Selezioniamo un retino e nella palette di ArchiForma attiviamo lo strumento estrusione verticale, questo strumento funziona solo con  i retini.
Nella finestra di editazione impostiamo l’altezza dell’oggetto da realizzare, la quota di partenza ed il colore, ripetiamo la procedura per gli altri elementi della finestra, avendo cura di modificare le altezze, le quote ed i colori.
Raggruppiamo gli oggetti che compongono la finestra, con lo strumento ruota di ArchiForma portiamo la finestra in posizione verticale.

Selezioniamo la finestra e specchiamone una copia.
Ripetiamo quanto appena fatto per la finestra centrale anche per le finestre laterali.
Inseriamo la finestra completa e la colonna sul profilo finestra.
L’oggetto è quasi completo, ma penso che per il momento possa bastare.

 

Dovreste aver ottenuto qualcosa di simile.
Come avrete intuito per realizzare un disegno come casa Battlò occorre molto tempo, pazienza ed una buona dose di follia.

 

E' possibile scaricare dal sito della Theometric Software (www.theometric.co.nz), una versione funzionante per 30 giorni di DoorBuilder.

Non si tratta di un add-on aggiuntivo ma di un elemento di libreria, porta, che offre moltissimi parametri che permettono configurarla in tutti i suoi particolari ottenendo così infinite soluzioni diverse.

La Theometric Software oltre a DoorBuilder propone prodotti analoghi: WindowBuilder (finestre), StairBuilder (scale), CabinetBuilder (mobili di cucina), che vengono aggiornati frequentemente, oltre a elementi di libreria.

Innanzi tutto la versione di DoorBuilder che si può scaricare è la 2.01 e richiede ArchiCAD versione 6.5 per il funzionamento; il file in formato archivio pesa circa 1,7 Mb.

Dal sito si può scaricare anche il manuale in inglese in formato pdf oltre alla documentazione degli altri prodotti

Una volta aperto il file, un doppio click sullo strumento “porta” e siamo pronti a costruire la nostra porta.

L’interfaccia è in inglese ma nella configurazione della porta ci viene in aiuto l’interfaccia grafica, che aiuta molto a comprendere i vari parametri oltre che guidarci con ordine nei vari settaggi, e rappresenta un bel vantaggio.

Possiamo scegliere tra otto tipi diversi di porta: foro vuoto, ad anta con apertura esterno, ad anta con apertura interna, “Francese”, scorrevole internamente al muro, scorrevole esterna , a libro, a vento.

Possiamo scegliere tra 65 tipologie di porte diverse e variare le dimensioni delle specchiature...

 

 

e impostare anche la tipologia del pannello :

 

Si possono configurare i telai e i coprifili scegliendo tipi diversi per l’interno e l’esterno e anche qui modificarne le dimensioni :

Tranquillamente possiamo realizzare la porta a 2 ante (max. 2), aggiungere delle parti laterali (una per lato) e dei sopraluce e anche qui secondo diverse opzioni e misure:

 

Per le maniglie ci sono otto tipi diversi e possiamo eventualmente applicare una maniglia diverso sul lato interno da quella sul lato esterno

 

Per i materiali non c’e’ alcun problema si può settare la porta in tutti i suoi particolari.
Gestisce senza problemi anche le porte con mazzette

 

 

Tirando le conclusioni un ottimo oggetto: racchiude in unico elemento praticamente tutte le tipologie, e comunque non mi e’ sembrato criptico nei vari parametri; può sembrare lungo il settaggio ma avere tutto sottomano e non disperso su più elementi può essere anche vantaggioso.
Naturalmente essendo un oggetto prevede un numero finito di possibilità, e pur nella loro vastità, non potrà risolvere tutte le nostre esigenze.
Non ha dato comunque problemi cercando di fare delle porte un po’ assurde.

 

E mi raccomando attenzione ad aprire quella porta...

 

 

Mi capita di sovente di dover accontentare architetti inserendo nella realizzazione dei loro progetti elementi di arredo di produzione.
Devo dire però che mi diverto “parecchiotto” a realizzarli, dato che man mano la biblioteca si gonfia di elementi nuovi, e inoltre da qualche mese a questa parte la cosa è resa ancor più piacevole grazie ad ArchiForma.

ArchiForma è il primo add-on per ArchiCAD, sviluppato da Cigraph, rivolto alla modellazione senza ricorrere alla scrittura di righe in GDL e ha bruciato sul fil di lana il “GDL Toolbox” (altro add-on straniero) e il prossimo “Zoom GDL” (che dovrebbe essere un programma a parte).

Volevo proporre un tutorial per la realizzazione di un tavolo: nello specifico si tratta del tavolo “Leonardo” disegnato da Achille Castiglioni (1940/1968) in catalogo da Zanotta.

In questo caso ArchiForma ci viene in aiuto per la creazione dei supporti del tavolo che risultano formati da più parti:

 

Innanzi tutto io procedo a disegnare con linee ed archi gli elementi che saranno poi trasformati con ArchiForma in elementi tridimensionali.

Li disegno nella loro vista più rappresentativa: può essere la pianta o in prospetto vedi l’immagine qui sotto.

 

Apriamo ArchiForma e dalla palette, per prima cosa, vado a controllare e nel caso a impostare i settaggi degli elementi di ArchiForma: colore della linea, materiali..

Ora andiamo a cominciare, elemento per elemento.

ELEMENTO A :

Per realizzarlo dobbiamo compiere i seguenti passaggi: un’estrusione verticale della nostra sezione e successivamente ruotare l’elemento ottenuto di 90° per portarlo sul piano orizzontale della pianta.

Le linee e/o gli archi di cerchio (escluso le spline) che compongono il perimetro della figura devono essere raggruppate per poter essere estruse, in alternativa può essere usato un retino: avendo già il perimetro è sufficiente selezionare lo strumento retino e con la bacchetta magica (scorciatoia: barra spaziatrice premuta + click) cliccando all’interno del perimetro lo otteniamo in automatico.

Selezionando uno dei due, le linee raggruppate o il retino, cliccchiamo sullo strumento estrusione della palette di ArchiForma e otteniamo la seguente finestra:

 

Nel primo campo in questo caso inseriamo la misura della larghezza della gamba, impostiamo la quota, il materiale è quello precedentemente impostato e scegliamo il lucido a cui deve essere assegnato e confermiamo

Adesso dobbiamo ruotarlo: selezioniamo l’oggetto ottenuto (ArchiCAD lo riconosce come elemento di libreria), e clicchiamo sullo strumento rotazione dalla palette di ArchiForma.

 

Inseriamo l’angolo: 90° e confermiamo.

Ora dobbiamo cliccare su un’angolo dell’elemento e questo incomincerà a ruotare..

 

Impostiamo la direzione di rotazione (come vedete dall’immagine sopra, con la forzatura del cursore io indico la direzione verticale e la rotazione di 90° avverrà rispetto a questo direzione, il verso, in alto o in basso, mi determina come sarà girato l’elemento. Potete fare delle prove per capire il meccanismo) e a questo punto clicchiamo con il mouse per confermare e ottenere la rotazione.

Visto in pianta vedremo :

e nella Finestra 3D :

 

 

Piccolo nota: la grande comodità è che se per caso la larghezza impostata per l’estrusione (9 cm.) non ci andasse bene, ci basta selezionare l’elemento e cliccare sullo strumento estrusione, si apre il pannello e ci basta inserire il nuovo valore, senza dover compiere tutta la procedura.

 

 

ELEMENTO B
In questo caso partiamo direttamente dalla pianta: è un rettangolo con due fori che dobbiamo semplicemente estrudere e poi mettere all’altezza giusta (possiamo leggerla dal prospetto che abbiamo disegnato).

 

Se usiamo il retino ricordiamoci di bucarlo per ottenere i fori.

 

Una volta ottenuto lo posizioniamo in pianta, disegniamo degli assi di simmetria che ci aiutano a specchiare una copia dell’elemento A..

 

e controlliamo nel 3D e dovremmo vedere .....

 

2° Piccola nota: prima completiamo interamente la parte davanti della gamba, poi andremo a specchiare per ottenerla completa o se volete lo farete man mano che si procede.

 

ELEMENTO C
Per questo elemento vale quanto detto sopra sono esattamente gli stessi passaggi cambiano solo le misure.

 

 

ELEMENTO D
In questo passaggio andiamo ad utilizzare un nuovo strumento di ArchiForma: quello per il taglio degli elementi.

Anche qui abbiamo un rettangolo con un foro centrale che dobbiamo estrudere verticalmente.

Una volta ottenuto andremo a tagliare gli spigoli a destra e a sinistra in modo che si adatti perfettamente alle parti inclinate delle gambe.

Una cosa molto importante che bisogna ricordare è che non possiamo tagliare un elemento e puoi ruotarlo: in questo caso il piano di taglio non segue la rotazione e il nostro elemento cambierebbe aspetto.

Inoltre non possiamo specchiare i piani di taglio e se non ricordo male non possiamo usare più di 4 piani di taglio sugli elementi.

Abbiamo estruso e per prima cosa disegniamo il piano di taglio, cliccando sullo strumento taglio della palette di ArchiForma.

 

Nel valore dell’angolo inseriamo il nostro angolo anche qui letto dal prospetto che abbiamo disegnato e cliccando su Ok andiamo a disegnarlo in pianta, facendo un primo click per iniziare a definire il nostro piano di taglio.

L’operazione dovremo eseguirla due volte impostando un piano di taglio a destra e uno a sinistra.

 

A questo punto selezioniamo l’elemento estruso e uno dei due piani di taglio e clicchiamo sullo strumento taglio della palette.

 

 

Nella finestra impostiamo quello che fa al caso nostro: cancella sopra e cancella il piano di taglio.
A seconda delle situazioni al posto di “cancella sopra” o “ cancella sotto” li troveremo sostituiti da “cancella a destra” o “cancella a sinistra”, non cambia nulla è ArchiForma che a seconda dei casi ci proporrà le opzioni opportune.

Una volta eseguito il taglio a destra ripeteremo l’operazione con il piano di taglio posto a sinistra.

Una volta tagliati posizioneremo l’elemento nella nostra pianta, verifichiamo nella finestra 3D...

 

ELEMENTO E
Per realizzare questo componente partiamo dalla vista in prospetto, la estrudiamo e poi la ruoteremo per posizionarla in pianta, passaggi che abbiamo oramai affrontato più volte.

Due considerazioni: anche qui avremmo potuto partire dalla pianta per poi tagliare gli spigoli laterali come per l’elemento precedente ma questa mi sembra la strada più lunga; non abbiamo impiegato questa procedura nel caso precedente perché l’elemento D presentava un foro centrale e non saremmo riusciti ad ottenerlo partendo dalla sua vista in prospetto.

Finito le operazioni dovremmo essere a questo punto.

 

Nota: quando nella trasformazione compaiono dei cerchi o archi di cerchio, possiamo preventivamente settare la risoluzione su come i cerchi saranno trasformati e segmentati: più sarà alto il valore della risoluzione, più sarà precisa la trasformazione e più il tempoaumenterà il calcolo.

 

Posizioniamo in pianta, spostiamo in altezza e abbiamo quasi finito...

 

ELEMENTO G

Il piolo lo realizziamo come una superficie di rivoluzione e poi verrà ruotato.

Il comando di rivoluzione di ArchiForma è simile all’add-on Profiler di ArchiCAD; disegniamo il nostro profilo composto da linee e cerchi (non spline come già detto; in questo caso io ho disegnato la curva con le spline e poi con la bacchetta magica le ho trasformate in archi di cerchio), raggruppiamo il tutto e clicchiamo sullo strumento rivoluzione:

 

 

Confermiamo con ok e passiamo a disegnare la superficie di rivoluzione: con il primo click iniziamo, con il secondo determiniamo la lunghezza del raggio di rivoluzione e per ultimo definiamo l’angolo di rotazione (può essere parziale o competo).

 

Una volta ottenuto il piolo lo ruotiamo di 90° e lo posizioniamo in pianta.

 

Per spostarlo in altezza in questo caso l’ho fatto direttamente nella finestra 3D: trovo molto comodo questa possibilità, basta selezionare l’elemento che vogliamo spostare, cliccare su un vertice e ci viene proposta una palette che ci permette di scegliere tra diverse opzioni, tra cui anche quella per spostarci in altezza.

 

Visto che ci ritroviamo gli snap, l’ho spostato in altezza alinneandolo a quello del foro:

 

Per poi trovarci a questo punto ......

 

Nota: quando generiamo un elemento di ArchiForma, possiamo sempre ritornare alla sezione che l’ha generato: basta selezionare prima l’elemento e poi cliccando sullo strumento che l’ha generato e in fondo al pannello c’ e’ la relativa opzione.

 

In certi casi se la nostra figura di partenza è formata da più archi, nella esplosione che ci riporta alla situazione di partenza ci ritroviamo con una spezzata di sole linee (in questa situazione specifica la sezione che genera il piolo): conviene farsi una copia della nostra sezione al fine di avere sempre una copia originale per fare eventualmente delle prove al fine di trovare quella che più ci vada bene.

 

ELEMENTO H
Questo è un semplice rettangolo estruso, possiamo usare tranquillamente un solaio e posizionarlo.

 

CONCLUSIONE
Abbiamo finito la nostra gamba, ci conviene raggruppare tutti gli elementi per poi muoverne una copia.

Per il piano del tavolo ci conviene usare un solaio: il quale ci permette di assegnare un materiale diverso al bordo laterale rispetto alle superfici superiori e inferiori.

Lo sistemiamo in pianta e in altezza e voilà

 

Non ci rimane che salvare come oggetto: nel caso di ArchiForma dobbiamo salvare come GDL 3D non editabile.

Un’ultima cosa: questo è solo uno dei tanti metodi per costruire un oggetto, adesso non ci rimane che trovarne altri, magari meglio.


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